La crisi del coronavirus passa a una nuova fase. Adesso che il ritmo di contagio è sotto controllo. La maggior parte dei paesi colpiti dalla pandemia sta iniziando a uscire dal lockdown. Per il mondo del business si apre una fase di incertezza: come sarà la “nuova normalità? Cosa, quando e come compreranno online le persone? Come raggiungere un target di pubblico che ha cambiato le proprie abitudini e che non naviga più su Internet come qualche mese fa?

Per rispondere a questa domanda è necessario analizzare come si evolveranno le abitudini di consumo dei contenuti audiovisivi digitali dopo la quarantena. In questo modo, i brand potranno prepararsi al futuro con una strategia di marketing digitale per l’epoca post Covid19 che abbracci le aree Audio, Video & Connected TV.

Evoluzione del consumo dei contenuti audiovisivi durante la quarantena

L’Osservatorio Audiovisivo Europeo ha pubblicato recentemente il Key Trends 2019/2020 Report, che conferma la tendenza in crescita già prima della crisi del coronavirus. Secondo i dati forniti gli abbonamenti ai servizi di Video on Demand (VoD) in Europa hanno superato i 100 milioni nel 2019, e i principali servizi di VoD sono stati Netflix e Amazon Prime.

Con la messa in atto delle misure restrittive a livello globale, la richiesta di soluzioni di intrattenimento in casa è esplosa. Wurl Inc. calcola che, durante il secondo fine settimana di marzo, il consumo di contenuti audiovisivi in streaming è aumentato del 20% a livello mondiale, con picchi del 40% in paesi come Spagna o Austria.

In un secondo momento, l’evoluzione della pandemia ha generato cambiamenti più profondi nella routine di intrattenimento della popolazione. Un sondaggio realizzato da S&P negli USA a fine marzo ha rivelato che, a causa della quarantena, il 52% degli utenti stava visualizzando più video su Youtube, mentre il 18% ha preso la decisione di abbonarsi a una nuova piattaforma di contenuti in streaming (Hulu. Netflix e Disney+ le principali candidate), e un 17% stava considerando di contrattare di nuovo un servizio OTT cancellato in precedenza.

Cosa succederà quando si ridurranno le misure di distanziamento sociale?

Nonostante la quarantena imposta a livello globale si stia convertendo in qualcosa “normale”, tutto fa pensare che nei prossimi mesi continueremo a passare più tempo in casa, rispetto a prima della pandemia. Quindi, la Connected TV, gli abbonamenti ai servizi OTT e, in generale, qualunque tipo di opzione di intrattenimento online a casa e su qualunque tipo di dispositivo, continueranno ad avere un trend positivo.

Gli inserzionisti hanno la possibilità di approfittare di queste circostanze per essere un passo avanti, aggiungendo il canale audiovisivo alla propria strategia. La chiave del successo sta nell’orientare le campagne Audio, Video & Connected TV a un pubblico che esce meno e che preferisce comprare online, sceglie gli invii a domicilio e il click & collect a discapito dello shopping tradizionale nei negozi.

Consumo de contenidos audiovisuales pos-COVID-19: joven viendo la televisión

Connected TV e VoD nella nuova normalità

In questa nuova normalità, la sfida del settore dei contenuti audiovisivi online sarà conservare i nuovi iscritti e gli upselling ottenuti durante la fase critica della lotta al virus. Uno dei principali ostacoli è rappresentato dal fatto che, a causa dello stop dell’economia, molte famiglie sono costrette a ridurre le spese domestiche, però non mancano le opportunità:

  • Con i cinema chiusi, le grandi case di produzione sono obbligate a rinviare l’uscita dei nuovi film o a presentarli sulle piattaforme OTT e recuperare l’investimento, presentando le novità in anteprime per gli account premium.
  • Il virus ha paralizzato le riprese delle serie per la TV tradizionale e a breve termine l’offerta disponibile non sarà tanto ricca come adesso.
  • Anche se tornassero gli eventi sportivi, molti si disputeranno a porte chiuse per diversi mesi. Vista l’impossibilità di partecipare in diretto e considerando la limitazione del numero delle persone che potranno accedere ai locali, le soluzioni Connected TV e lo streaming saranno, durante molto tempo, l’unica soluzione per vedere lo sport. 

Musica e podcast nell’epoca post COVID-19

Da quando è stata annunciata la quarantena in Italia lo streaming di musica ha subito uno stop. Secondo i dati forniti da Quartz, la riproduzione del TOP 200 delle canzoni di Spotify è diminuito un 23% il 17 marzo rispetto al 3 marzo. Probabilmente tale calo è dovuto alla diminuzione degli spostamenti (gran parte degli utenti si collega in auto o sui mezzi di trasporto pubblici) e la chiusura delle palestre. Inoltre, nelle settimane successive, secondo quanto dice Spotify, la quarantena ha modificato la tipologia di playlist più ascoltate. Hanno perso posizioni le canzoni ballabili e le melodie più energiche e sono salite in classifica le canzoni e i racconti per bambini, i brani acustici e chill out e la musica per fare sport, rilassarsi e meditare.

Per questo motivo l’audio digitale nell’epoca post Covid 19 sarà un’opportunità per recuperare terreno e rispondere alla nuova richiesta di contenuti specifici da ascoltare a casa. I brand hanno una grande occasione per raggiungere, attraverso nuovi formati pubblicitari, a questi segmenti di pubblico che ascoltano musica e podcast in casa. Spotify suggerisce di abbandonare il classico formato di spot per la radio, e di sperimentare nuovi formati per catturare l’attenzione degli utenti, come, per esempio, audio 3D che offrono suoni avvolgenti, playlist con annotazioni, ASMR con suoni ambientali rilassanti.

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